Qui comincia l'avventura del Signor Bonaventura! COMING SOON

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Cardini. La classe non è acqua! COMING SOON

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

I favolosi anni '30 della Ingap di Padova! COMING SOON

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Metalgraf. Dalle scatole alle finezze da salotto ai giocattoli. COMING SOON

 

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30 Dicembre 2013. L'anno è prossimo a concludersi. Il collezionismo  appassionato, di ogni genere di oggetti del passato, aiuta a superare i momenti difficili, grazie all'astrazione che comporta l'impegno della ricerca. Quest'anno 2013 per il collezionismo, per quanto mi riguarda, ha dato grandi frutti. La serenità che invece non ha dato la situazione economica generale, a cui è legata la serenità di ciascuno di noi, ha determinato riassestamenti ed attese che l'anno prossimo, si spera, riescano ad essere superate. Faccio tanti auguri di un buon anno nuovo a tutti i collezionisti  di latta litografata in tutte le sue forme che leggono questo blog e a tutte le  persone care a loro e a me vicine. BUON ANNO!

 

24 Dicembre 2013. Buone feste a tutti gli amanti della latta litografata! In questa immagine un Santa Claus della Fischer risalente al 1915 circa.

 

 

8 Dicembre 2013. Se non siete riusciti ad andare a Novegro la scorsa domenica, oggi c'è TOYMANIA a Parigi. La foto di questa vetrina di giocattoli CITROEN è di un'edizione del 2008 se non ricordo male. i giochi risalgono a parecchi decenni prima!!!

 

1 Dicembre 2013. Ultima edizione della BORSA SCAMBIO GIOCATTOLI e MODELLISMO NOVEGRO 2013. Lustratevi gli occhi!

 

   

   

   

   

 

15 Novembre 2013. Padova non è nota solo per i giocattoli INGAP. Una delle belle scatole DE GIUSTI degli anni '20 ritrae su un lato corto il bambino piagnucolone che ha mangiato tutto il contenuto della scatola al grido di "Voio!! Voio!!!" ; sul lato opposto la fabbrica.

  

 

13 Novembre 2013. Due diverse versioni di un aereo Cardini S13. 

 

Apparentemente identiche. Singolare il modello a sinistra. Non credo si tratti di  un prototipo, ma forse di un errore di costruzione o di una prima serie.  Guardando meglio i due profili è possibile fare raffronti:

 

Appare subito la prima differenza, facilmente scorgibile, un'aquila reale ed un'indiano pennuto sono iscritti all'interno del tondo decorativo litografato. Esiste anche una versione con tigre ruggente.

Spero di avere la foto nei prossimi giorni. 

Diverso il colore dell'interno ruota, celeste ed incolore nella prima versione, grigio nero nella seconda.

Meno evidente, l'ultimo particolare, nella parte anteriore della carlinga: chiuso nella versione con aquila ed aperto nella versione con indiano... in pratica un aereo a meccanismo coperto ed un'altro a meccanismo visibile (versione solita).

Si sarà trattato, a mio avviso, di una disattenzione in catena di montaggio che ha omesso il passaggio alla macchina fustellatrice che crea le feritoie. L'assemblaggio non ha compromesso il funzionamento e la rotazione degli ingranaggi.

Un ritrovamento particolare che fa diventare l'aereo con aquila una ghiotta variante!

 

             

 

 

3 Novembre 2013. Quesito che nasconde qualcosa di più della semplice domanda. Cosa riuscite a leggere in questa immagine? La risposta è 'DAVINCIANA'. Cliccando sulla foto avrete la soluzione ed un  ulteriore approfondimento della spiegazione.

 

30 Ottobre 2013. Le targhe che vedete sotto sono tratte dalle auto giocattolo METALGRAF che sono nella mia disponibilità o in quella dei miei amici. Le targhe sono caratterizzate dal codice 38 seguito da un numero a 4 cifre che rappresenta l'anno di produzione.

Sono così riuscito a rilevare 5 anni diversi di fabbricazione:  1920 (il più vecchio), 1921, 1923, 1924, 1926.

Posso perciò arguire che esista anche il  1925. Ma non ho foto in merito. L'ultimo anno di produzione di queste auto giocattolo dovrebbe perciò essere il 1926... direte. Ma dalla foto che ho ricevuto la scorsa settimana, posso ulteriormente estendere la data al 1927.

In tutti i casi, per certo non esistono tali giocattoli nella versione con targa 'MI- 1928', nè tantomeno '38-1928'.

A tale considerazione arrivo sulla base della legge 2730 del 1927, istitutiva della Motorizzazione Civile. Il 38 rosso era infatti il numero che contraddistingueva il codice della città di MILANO sino al 1927, anno in cui la competenza del rilascio delle targhe non è più delle Regie Prefetture di ogni provincia, e viene ad essere modificato dalle lettere 'MI'.

Dal 1928 non dovrebbe più esistere perciò un giocattolo con codice 38... e  a queste cose all'epoca facevano molta attenzione.

 

23 Ottobre 2013.  Ricevuta in grande ritardo questa foto di un camion METALGRAF a ruote gemellate del 1927, ecco un dato per il post che segue più sopra...

 

 

9 Ottobre 2013. Una nuova giostra a St. Germain.

 

 

7 Ottobre 2013. Foto del COCO LEHMANN, versione meno nota del GUSTAV der Müller. L'inserzione ad asta, conclusasi oggi, ha avuto un risultato di tutto rispetto. 10 volte il valore del modello più noto del mugnaio GUSTAV. Solo che della versione del  mugnaio se ne vedono 200 volte di più di quello che mostro oggi.

 

 

 

24 Settembre 2013. Nuovo aggiornamento della vetrina del negozio di St. Germain. Notate la grossa berlina rossa e gialla della TIPPCO... Mi invoglia al punto da tentarmi di far richiedere il prezzo...

 

 

 

23 Settembre 2013. La lista dei giochi Cardini aumenta... Ho trovato un piccolo gioco pubblicitario che non conoscevo, raffigurante Arrigo ed il suo gatto, testimonial dell'ARRIGONI. Si tratta di una piccola trottola. Reca una scritta: "Vi farò vincere mille volte il mio prezzo. Contengo uno squisito prodotto.  Acquistatemi."   Marcato CARDINI OMEGNA.

 

 

18 Settembre 2013. Aggiornamento della vetrina del negozio di St. Germain di Rue Mazarine. La pista non è stata ancora acquistata, compare nel frattempo uno STUBBORN DONKEY LEHMANN.

 

 

 

5 Settembre 2013. Questa foto è un omaggio al mio caro amico Leonardo, che ha da poco cominciato ad interessarsi di robot in latta degli anni '50, dopo aver per anni dedicato la Sua attenzione ed abilità alla ricerca delle auto in latta di piccola scala, cosa che tra l'altro continua ancora a fare. In tal senso segnalo il Suo ottimo sito: www.leotoys.net.

L'immagine del grande illustratore Walter Molino è splendida ed assolutamente attinente agli oggetti che si possono vedere nel mio sito LITOLATTA.IT; invece  la notizia riportata nel lontano 1957 dalla rivista 'La Domenica del Corriere' che dedicava una delle proprie copertine ad un evento epocale prenatalizio, va valutata 'a mente fredda' per il contenuto non tanto indovinato.

 

 

Riporto integralmente quanto scritto a piè di pagina: "Natale 1957. Le ultime conquiste della tecnica - missili e satelliti artificiali - ispirano ormai anche i giochi dei piccoli. Razzi e stazioni interplanetarie, caschi e tute spaziali, accanto a robots ed apparecchi teleguidati, entrano nelle case sull'asinello del Bambin Gesù, senza però, soppiantare, per fortuna, i classici veri giocattoli del passato, i quali godono tuttora del massimo del favore".

Le scoperte tecnico scientifiche ispiravano anche i giochi dei piccoli.

Faccio sommessamente notare che è sempre stato così, La Domenica del Corriere non stava facendo una grande scoperta!

Nel proprio atteggiamento conservatore, che tanto rassicurava i lettori, per fortuna si avvaleva di un grandissimo realizzatore di immagini fantastiche che appagava la vista dei bambini, speranzosi di avere anche solo una parte di ciò che nell'immagine è raffigurata e che farebbe felice anche un collezionista robotico in erba  come il caro Leo al quale auguro di arrivare presto alla saturazione di almeno un ambiente come il piccolo cosmonauta ritratto qui, 56 anni fa.

 

 

25 Agosto 2013. Con colpevole ritardo segnalo i 13 scatti fotografici dell'architetto Fabio Gambina, visibili ancora fino a fine anno presso l'enoteca Garibaldi di Marsala.  Ritraggono il compianto amico Marco De Bartoli, sfuggente perchè dinamico, schietto, generoso, ospitale,  vero rappresentante della qualità siciliana (che continua ancora grazie alla versatilità dei figli Renato, Sebio e Gipi).

La forte personalità di quest'uomo si desume non dalla Sua figura umana, ma per il tramite degli oggetti che ha collezionato, delle varie 'corse' che hanno contraddistinto il Suo passaggio su questa terra e che ne fanno ancora grande la presenza. 

Per chi ancora non sapesse chi è De Bartoli consiglio di pensare di cominciare a bere del buon vino...

 

 

Un'anticipazione potete vedere in questi scatti qui sopra. Personalmente, non posso celare l'emozione avuta nel riconoscere tra gli oggetti impressi (in alto a destra) un prototipo in latta  di un auto che un ingegnere dalla mia città ha realizzato negli anni '50, riproducente un'Alfa Romeo Giulietta Sprint. Regalai a Marco e a suo figlio Sebio diversi anni fa questo oggetto, conoscendo l'importanza di ciò che avevano raccolto nel tempo. L'affinità a questo mondo speciale della latta aveva incantato loro, tanto quanto il Loro vino aveva  già fatto con me, da tempo. L'impronta De Bartoli è ancora forte e presente. Chi andrà a vedere la mostra, riportando indietro un Vecchio Samperi, un Bukkuram, od anche solo un Rosso di Marco, riuscirà per poco a vedere quella scia evanescente che lasciano le macchine da corsa in un'istantanea. Ma non avrà niente di Marco che egli non abbia voluto lasciare.

 

20 Agosto 2013. Aggiornamento della vetrina del negozio di St. Germain di Rue Mazarine.

 

 

 

Tra il 10 ed il 15 di AGOSTO 2013.  Varie offerte di brocante, vide-grenier e mercatini francesi del sud. Impossibile trovare realizzazioni italiane. Indubbiamente molti i pregi della grafica d'oltralpe...

 

   

   

   

 

4 AGOSTO 2013. Grandi opportunità d'acquisto storicamente le ha sempre date il famoso mercato di Arezzo.  Qui di seguito le immagini  dell'edizione estiva d'agosto.

 

   

   

   

 

31 LUGLIO 2013. Non vorrei che si pensasse che in questo sito non si parla che di ALEMANNI... Per uno strano ordine del caso, un ritrovamento di un pubblicitario anteguerra nel mese di giugno, poi un'asta a luglio di un pubblicitario del dopoguerra e adesso un altro giocattolo della ALEMANNI, nuovamente anteguerra. Una sorta di carro cisterna dei pompieri di 19 cm di lunghezza. Avrei potuto acquistarlo già a Novegro, poichè era esposto in un tavolo in mezzo a tantissime altre cose. Appena è stato inserzionato sul web ho sentito la necessità di acquisitarlo per la collezione. E' andato via per un prezzo vicinissimo al PIBIGAS, vernice e decal, segnalato poche settimane fa. Ma preferisco senz'altro la latta litografata! Cliccate sulle foto se volete scorgere altri particolari...

   

 

 

22 LUGLIO 2013. Mercati delle pulci avari di ritrovamenti in queste settimane, nessuna telefonata ... uhm! Che sia tempo di ferie anche per la latta? Metterò nei prossimi giorni qualche foto dalla collezione. Poi ad agosto mi fermerò per riscrivere a settembre.

 

10 LUGLIO 2013. Giochino: Guardate questi due oggetti e cercate di comprendere quale sia più grande e quale più piccolo. L'insegna ha un diametro di ben 60 cm. Chi conosce l'ALFA ROMEO CIJ è avvantaggiato! Cliccando su una delle due foto avrete la soluzione...

      

 

9 LUGLIO 2013. Segnalo una ALEMANNI del dopoguerra attualmente in asta su Ebay. Pubblicitaria della PIBIGAS. Per niente comune. Peccato per le pessime condizioni!

 

8 LUGLIO 2013. Direttamente da Parigi, dalla vetrina del negozio di Mr. Hapart Philippe, al 72 di Rue Mazarine, per i prossimi 5/6 mesi potrò darvi qualche novità. Se non altro dell'allestimento della vetrina. E' una gran fortuna quella di avere amici nel quartiere di St. Germain!

 

 

30 GIUGNO 2013. Cosa sia avvenuto ai giocattoli prima che un collezionista ne venga in possesso può essere oggetto di molte valutazioni e congetture difficilmente dimostrabili.  Un'auto a pedali, per l'uso che le è proprio, accusa su di se ogni 'incidente di percorso'. Quindi qualcosa è più facilmente riscontrabile: urti con altre macchine o mobili di casa, ringhiere, vasi, persone (!) etc.  La GIORDANI STUDEBACKER che ho in collezione e che vedete in foto ha una verniciatura originale che permette di riscontrare un uso abbastanza rispettoso del codice 'privato' della strada; desumibile dalla patente "REPUBBLICA DEI PICCOLI - SCUDERIA GIORDANI - Ispettorato della motopedalizzazione infantile". Chi ha una patente di abilitazione, all'interno della propria macchina a pedali Giordani, sa di cosa stia parlando.

Le foto che pubblico manifestano sorti simili avvenute alle auto a pedali GIORDANI STUDEBACKER omologhe a quella che vedete sopra, realizzate però qualche anno prima.

Sono in parte diverse le mascherine, i paraurti, i volanti, i copertoni, l'illuminazione ed accessori vari.  La GIORDANI ha realizzato tantissime varianti. Il modello è comunque quello che vedete.

 

 

 

Nell'immagine qui sopra riprodotta, del 1957, il nostro consumato piccolo pilota da lì a poco avrebbe preteso di salire sulla Vespa del suo parente prossimo che qui lo ha immortalato in posa dinamica ed aerodinamica. Il camperaggio della ruota anteriore destra denota curve prese a grandissime velocità. Il parabrezza mancante è poi indice di necessità di alleggerimento del mezzo! Lo so, sono solo congetture... Il paraurti sul lato meno visibile è chiaramente ritorto e riposizionato... La verniciatura è ancora splendida. Mi domando come abbia resistito, visto che si tratta di veicolo posto su strada pubblica, soggetta a tutte le aggressioni!

 

L'immagine che vedete adesso qui in alto non è invece datata. Affascinante perchè mostra un uso privato su ampia terrazza con panni stesi al sole. Il 'pilotino in fasce', è proprio il caso di dire, non sembra vantar pretese di sorta. Sta vicino alle due sorelle che, a mio avviso hanno precorso le gesta dell'audace gentleman driver che non usa neanche le mani. La medesima ruota di cui parlavo nella precedente foto, qui è anche priva di copertone. Il parabrezza mancante. Un faro non regolamentare, perchè divelto. Ma, soprattutto, una verniciatura molto sbiadita e già compromessa da punti di ruggine... forse a causa delle lenzuola lasciate scolare sopra? Chissà! Certo la responsabilità di tanto scempio va divisa, forse additata unicamente, alle due precedenti proprietarie che, solo per caso, appartengono al gentile sesso!

 

La mia considerazione personale è che un'auto a pedali d'epoca, anche non troppo ben conservata, debba essere tenuta nel giusto conto da parte di quanti stanno continuando a restaurare in modo indiscriminato molte di esse. Questi bolidi di metallo stampato erano la versione nobile dei mezzi realizzati con tavole e cuscinetti che tanti bambini hanno cavalcato verso discese ignote, più o meno! Ma facevano la stessa fine! Ogni ferita del bimbo comportava centinaia di ferite per questi solidi mezzi che poi finivano, le più, sotto le angherie del sole all'esterno o della polvere e dell'umidità all'interno di ripari scordati dalla memoria.  Non è necessario collezionare solo degli oggetti perfetti. Sono a mio avviso già da tenere in grande considerazione i mezzi conservati che manifestino di avere servito un titolato pilota dei giardinetti pubblici!

 

 

23 GIUGNO 2013. Rientrato dall'esperienza della 63° Borsa Scambio di Novegro, pubblico alcune foto della kermesse. Notoriamente questa edizione estiva è un po' sottotono, ma qualcosa di interessante per gli amanti del genere latta come sempre c'era.

Le richieste per certi oggetti davvero a discrezione del venditore e questo rende questo collezionismo ancora molto oscuro al grande pubblico... Non si capisce perchè il FORTUNELLO INGAP, presente in 6 diversi tavoli, avesse oscillazioni con una forbice di valori sino a 3 volte superiori dalla richiesta più bassa a quella più elevata.

Mai viste tante Topolino MLB su un unico tavolo! Ne ho contate ben 18 e tutte diverse. Molto altro da dire... ma meglio far parlare le immagini!

 

   

   

   

 

19 GIUGNO 2013. Con gran piacere pubblico l'immagine di un giocattolo anteguerra della ditta ALEMANNI. Non è della mia collezione, ma di un caro amico che ha voluto con me  condividere questo fresco ritrovamento. L'oggetto raffigura un camion trasporti con cassone a sponde rigide, molto simile al ben noto modello della Cardini, risultando più lungo di ben 2 centimetri. Ha delle variazioni di tonalità di colore che vanno dal verde militare al grigio chiaro. L'impostazione è identica al modello citato, reca lateralmente le alette porta pubblicità, e questa versione è di una industria dolciaria di Catania. Non pubblico altre foto specifiche del gioco. Faccio notare ai curiosi, come chi vi scrive, la scritta ALEMANNI che in verticale spazia lungo tutto il cofano e la scritta MADE IN ITALY che potrete appena scorgere lungo la linea superiore del radiatore.  La latta è leggerissima. I colori del camion sono un po' cupi.  Il guidatore presenta però delle leggere tracce di rosso,  come il volante a piantone rigido.  Le ruote, a disco pieno, non radiali, sono sterzanti a più selezioni.

Non potevo non condividerlo con tutti quelli che guardano il sito, poichè lo ritengo un giocattolo raro, unico per le scritte laterali che spero di poter pubblicare, appena riceverò autorizzazione.

 

15 GIUGNO 2013.  A proposito di foto da approntare, il 13 MAGGIO avevo promesso di inserire l'immagine dell'altro vassoio di ANTONIO RUBINO che ho in collezione. Realizzato dalla ditta U. ASCIUTTI di LUCCA. Dopo l'IDILLIO MARINO, il vassoio precedentemente mostrato reca questo titolo, ecco una versione, non titolata, che mi permetto di definire CONCERTO AL CHIARO DI LUNA, non potendo con certezza dire se si tratti di immagine tratta dal cortometraggio d'animazione 'Nel paese dei ranocchi', premiato al festival del Cinema di Venezia del 1942 e disegnato da Rubino nel 1940. Un personaggio suona un flauto traverso nel contesto di uno stagno di gracidanti rane; se ne scorgono ben quattro,  dotate di spartito musicale.  Notate la solista...  Ha una zampa che sembra più una mano con l'indice sollevato e sembra sapere proprio il fatto suo!

 

 

14 GIUGNO 2013. Rientrato dalla Francia, da Parigi, ho visto parecchi bei negozi che vendevano scatole  e giocattoli di latta; alcuni specializzati solo in questo tipo di collezionismo. Non molti i giocattoli italiani però. Da segnalare solo una bella giostra CARDINI con l'aereo, da Mr. MARCHAND a Saint Germain. Credo si tratti proprio dell'esemplare che ha pubblicato nel suo libro.  La versione con l'INDIANO litografato sulla carlinga dell'aereo ed il PINOCCHIO sul labaro. Nella mia collezione la medesima versione. Appronterò una foto appena possibile.

 

1 GIUGNO 2013. Per riporre la nuova 2500 Ventura, sono stato costretto a modificare la sistemazione delle Fiat Topolino MLB. Quesito di oggi: conoscete la differenza tra  GIARDINETTA e GIARDINIERA e quale delle due mostrate è anche BELVEDERE?

 

  

 

30 MAGGIO 2013. Spesso per il sottoscritto non è soltanto piacevole trovare scatole e giocattoli, ma condividere le informazioni su di essi. Nel pomeriggio di oggi ho ricevuto una inaspettata telefonata di un grande collezionista che non sentivo da alcuni anni. Vi dico solo che sul tema della latta ha realizzato parecchi libri, anche molto di recente. E' stato piacevole risentirlo. Mi si sono accese zone del cervello che lasciavo sopire da tempo. La condivisione aiuta a vivere meglio questo collezionismo che si basa soprattutto sulla gioia degli occhi! Niente foto oggi. Immagini, chi legge, quello che vuole. L'immagine che sia di latta, però...

 

29 MAGGIO 2013. Mese pieno di ritrovamenti notevoli! Un'altra VENTURA dal colore verde alicante si somma alle precedenti già in collezione. Questa versione del MODELLO normalmente detto ALFA 2500 è diversa da quelle che si vedono di solito perchè ha i fari più ravvicinati. Tale peculiarità la fa assomigliare più ad una JAGUAR XK120 che ad una ALFA ROMEO 6C 2500.  L'ALFA ROMEO 6C 2500 è stata realizzata dal 1938 circa sino al 1950. La JAGUAR XK 120 era un modello sportivo di lusso realizzato dal 1948 al 1954. La mia esperienza non mi permette di fare conclusioni, ma solo di dare spunti su cui ragionare, valutando che la VENTURA realizzo' questi modelli dall'immediato dopoguerra, sino all'avvento della 1900 (nel 1950) da cui fu irretita al punto da realizzare lo splendido modello del 1900 che se non conoscete vi invito a vedere in più varianti in quest'altra pagina del mio sito: ALFA ROMEO E FERRARI VENTURA

 

21 MAGGIO 2013. Uso questo portale per richiedere a chi lo visita se dispone di due ruote come quella mostrata. Mi servono per completare una delle auto giocattolo della PASSERO E MONFALCONE che possiedo. Quella nella versione blu. Gradite anche segnalazioni.

 

 

16 MAGGIO 2013. Segnalo i pregevoli dischetti della DEA, poichè in questi giorni su un noto sito di vendite online stanno raggiungendo valori considerevoli. Nella mia collezione il dischetto AMBROSIANA-INTER. Fa parte della serie "La Giostra Dei Foot-Ballers". Come tutti  gli oggetti di questo sito è rigorosamente in latta. Negli anni '30 li ha realizzati la ditta D.E.A. di Milano. Le dimensioni  sono di circa  5x5 cm. I giocatori raffigurati: Smerzu', Bolzoni, Allemandi, Pietroboni e Rivolta nel verso;  Meazza, Scarone, De Maria, Visentin, Ferrero e Viani  nel recto.

 

Della stessa serie conosco anche le versioni dell'ALESSANDRIA, JUVENTUS FBC, LAZIO, PRO VERCELLI, TORINO. Sicuramente ne esistono molte altre. Le maggiori squadre di calcio dell'epoca non potevano non essere tenute nella medesima considerazione...

 

 

15 MAGGIO 2013. In altre parti del mio sito avrete sicuramente scorto alcune ALFA ROMEO della VENTURA GIOCATTOLI nelle versioni a più colori della 1900 realizzate negli anni '50  e della 2500, di poco precedente, realizzata a partire dalla fine degli anni '40 in pieno periodo di ricostruzione. Meno nota e facente parte delle prime realizzazioni del dopoguerra, di questa importante ditta è il modello dalle linee aerodinamiche FRECCIA, che insieme con l'ancora più rara versione ALBATROS, diversa per colori, ma dalla stessa foggia, condensa inventiva e suggestione italiana.

 

Si tratta di una vettura aerodinamica monoposto a cabina chiusa riportante sulla pinna stabilizzatrice un numero 13 che prefigura una gara tra più concorrenti.

I tempi delle gare a cronometro contro se stessi ai fini dei primati più disparati, già in auge dai primi anni del secolo, continuarono a registrare record su record nel dopoguerra ed alimentavano l'inventiva e la fantasia dei bambini di quegli anni .

L'immaginazione che impegnava le menti dei giovani ragazzi  aveva in realizzazioni come questo gioco una perfetta e completa corrispondenza con le riviste di scienza e tecnica, parche di immagini e foriere di notizie.

Questo giocattolo italiano della gloriosa  marca VENTURA ne è testimonianza. Misura 47 cm di lunghezza. La pinna posteriore ed il fondo sono in legno. Il corpo vettura in alluminio stampato. Decalcomanie applicate sui laterali ed in alto con l'inconfondibile marchio a triangolo rovesciato con il ragno stilizzato.  Funzionamento con carica a molla a chiave estraibile. Da questo pomeriggio in collezione. Fila come una FRECCIA!

 

 

 

13 MAGGIO 2013. IDILLIO MARINO, un vassoietto che misura 32 x 22 cm circa, illustrato da ANTONIO RUBINO. Splendido lo sfondo marino che incornicia l'immagine del marinaretto che flirta con la piccola sirena sulla riva dello scoglio del faro illuminato. Il tratto di questo artista è riconoscibilissimo nei pesci che sormontano il vassoio, i cavallucci marini, la medusa ed i polipi. Esistono altri vassoi illustrati da questo artista. Accludo nei prossimi giorni un'altra versione con rane e folletti.

 

29 APRILE 2013.  Oggi faccio una comparazione tra due giocattoli della tipologia 'CLICKERS' apparentemente identici. (Potete vedere in foto a sinistra la versione tedesca MADE IN GERMANY, a destra la versione italiana MADE IN ITALY - G.L.B.). I 'clickers' sono dei giochi  ingegnosi che  sfruttano l'elasticità del metallo temperato, quello con cui è fatto la molla; se ne usa una linguella per emettere un suono quando, pressata, ritorna alla posizione di partenza. In genere si tratta di giochi estremamente più semplici. In questo particolare giocattolo, un  rinvio al braccio incernierato alla spalla mobile permette di riprodurre il movimento del pigiare sulla tastiera della macchina da scrivere ed il suono emesso, un 'click' molto metallico, completa l'effetto.  Fin qui la descrizione tecnica.

Invito a guardare le immagini con molta attenzione.

Innanzitutto la tipologia della macchina da scrivere, il vestito e l'acconciatura collocano tali giocattoli alla fine degli anni '20 o nei primi anni '30. Molta  Germania ed Italia di quei tempi, ma forse anche degli attuali, è riscontrabile in queste due signorine dattilografe.

Notate la tedesca a sinistra: capigliatura a carré ben definita e streamline, con ricciolo molto vicino agli occhi; delle due gambe, il piede che non poggia sul tavolino è dondolante dalla sedia e quasi non tocca terra, rendendo più lieve la figura di questa dattilografa; la posizione più eretta ed ergonomica fa presupporre anche giovinezza; la macchina da scrivere è molto ben definita; il tavolino ha reminiscenze tardo-liberty e sfumature di colore e giochi di ombre; lo sguardo è basso; la fantasia del vestito è a tinta unita.

 

Notate adesso l'italiana a destra dell'immagine: capigliatura, sempre a maschietto, ma con riccioli più scomposti, viso meno pulito;, il piede stavolta poggia a terra, perchè il fisico ha bisogno di più stabilità; dai tratti del viso e dalla attaccatura della spalla che cela parte del collo, si evidenzia più maturità, forse non effettiva; la macchina da scrivere è meno definita, ma ugualmente solida; il tavolino è più spartano, scuro ed austero; lo sguardo è più alto e sembra anche più rilassato; la fantasia del vestito esplode in un 'pois' più ostentato. Fate poi le vostre valutazioni circa la linea di cintura, senza che io aggiunga altro.

 

Le signorine di quei tempi, venivano idealizzate dai tedeschi e rese algide al punto giusto; le italiane, come sempre più veraci, venivano rese per quello che erano.

Si potrebbe banalizzare, pensando che il gioco italiano sia semplicemente postumo e che quindi non abbia tenuto conto dei principi ispiratori tedeschi, essendo solo una copia.

Ma a questo punto, che tutto sembra detto,  tra le linee austere della gamba del tavolino italiano fa capolino un nascosto ginocchio che la dattilografa tedesca non avrebbe potuto far scorgere, poichè il taglio della gonna è diverso. Modernità o malizia?

 

 

 

 

18 APRILE 2013.  La scorsa settimana sono entrato in possesso di un robot non particolarmente raro, ma che è il capostipite di tutta una serie di robot che da questo hanno preso spunto e che sono stati realizzati per oltre una trentina d'anni. Il robot è l'ATTACKING MARTIAN della HORIKAWA. Esistono parecchie varianti di colore di questo robot: canna di fucile e dorato,   (le due versioni che potete vedere in foto), grigio scuro e grigio chiaro. Alcuni modelli hanno anche gli occhi che si illuminano e sono meno comuni.

 

E' un robot della tipologia STOP'N'GO MOTION: Cammina in avanti, si ferma, apre gli sportelli posti sul petto e spara dai suoi rutilanti ed intermittenti cannoni. Gli sportelli si richiudono per il tramite di molle poste all'interno ed il meccanismo ricomincia il suo corso.

La scatola è rara da trovare in condizioni perfette, poichè, trattandosi di gioco molto comune, facilmente oggetto delle angherie del tempo e del piccolo proprietario.

 

8 APRILE 2013.  Entra in collezione la scatola originale della MAC 700 ARNOLD Made in Germany. Disponevo già delle due versioni di questa moto: la più vecchia dai toni bruno scuri e la versione ideata per il giubileo della casa madre, avvenuta nei primi anni '50, nella tonalità rosso arancio e grigio chiaro. Esiste anche una  versione con sidecar di questo modello, più recente. Il sidecar non contiene un secondo personaggio, che non potrebbe essere raccolto all'interno, dal momento che non esiste alloggio nel sidecar a siluro. Quest'ultima versione, con sidecar, non è molto comune e di conseguenza il valore collezionistico è notevolmente più elevato, data la difficile reperibilità.

 

Procedo alla descrizione del giocattolo standard, senza sidecar. Un superbo esempio di giocattolo litografato dal meccanismo complicato,  realizzato nell'immediato dopoguerra.

Diversamente da molti giocattoli realizzati nel medesimo periodo, quasi tutti concepiti in epoca prebellica,  il motociclista MAC 700 è stato realizzato molto bene. Non è caratterizzato infatti dalle due valve contrapposte che lo schiacciano al punto da renderlo quasi invisibile alla vista frontale e quindi non umano. E' ben raffigurato a tutto tondo,  tridimensionale, e data l'estrema complicazione del meccanismo che fa di questo automa un provetto scalatore acrobata, molto realistico. Sicuramente questo uno dei segreti del grande successo di questo giocattolo. Di per se molto comune, non facile da trovare in perfette condizioni di conservazione e di funzionamento.

 

La carica a molla si effettua dal lato sinistro. Dal medesimo lato è anche la leva di avvio / arresto. Dal lato destro sono presenti invece due leve che permettono la combinazione di 4 diverse funzioni.

 

 

La parte posteriore della scatola della MOTO ARNOLD MAC 700.

 

Spesso, non disponendo della scatola e non conoscendo il giocattolo, non è possibile comprendere le 4 diverse varianti di funzionamento, se il giocattolo ha difetti al meccanismo.  La scatola originale le mostra e le descrive compiutamente in lingua tedesca ed in lingua inglese. Date perciò 4 azioni distinte, a seconda della posizione che si da alle due leve sul lato destro, effettuata una poderosa carica con leva di sinistra che blocca il funzionamento temporaneamente, è possibile far poi eseguire le seguenti manovre complesse:

1. Il motociclista in sella rimane seduto mentre il meccanismo ad orologeria, funzionando, simula il rumore del motore acceso.


2. Il motociclista in sella inizialmente seduto  alza la gamba destra, la tende diritta e la porta sopra il sedile, riabbassandola poi sul  lato sinistro della moto; rimonta su di essa rialzando la stessa gamba e facendola passare sopra il sedile. Si risiede. Tutto questo avviene mentre la moto rimane ferma ed il meccanismo simula il motore acceso.

3. Stesso procedimento di azione di discesa e risalita del centauro dalla moto. Ad ogni completamento della risalita, la moto parte  ed effettua un intero movimento circolare, eseguito il quale, la moto si arresta.  Il ciclo si ripete.

4. La moto gira sempre in circolo con il rider che rimane sempre seduto.

La plasticità del movimento è resa innaturale dal manubrio che si solleva con tutto il pilota, permettendo di farlo ruotare, facendo perno sul piede sinistro.

La grafica della scatola è meravigliosa, un po' come tutti i giocattoli ARNOLD dei primi anni '50, parte integrante di questo giocattolo. Esiste anche una scatola tutta rossa, con il marchio del produttore ripetuto all'infinito. Quest'altra versione non presenta però le spiegazioni del gioco.
 

   

 

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